Storia

La Cupola Arnaboldi

Nel centro di Pavia, a metà di Corso Strada Nuova, si affaccia Galleria Arnaboldi, commissionata nel 1878 all’ingegnere milanese Ercole Balossi dall’allora sindaco, il conte Bernardo Arnaboldi Gazzaniga, che nasce dalla volontà di costruire un luogo dove poter dare atto alla contrattazione commerciale.

Il nuovo salone del mercato viene concepito dall’ingegnere come un palazzo, occupato nella parte centrale da una piazza ottagonale, sormontata da una cupola in vetro.

La Cupola Arnaboldi è oggi classificabile come uno dei simboli della città di Pavia, ma dalla sua inaugurazione nel 1882 ha ospitato il salone mercato, uffici, negozi, abitazioni ed un esclusivo club, finché nel 1960 alcuni degli spazi vennero acquistati dalla Camera di Commercio, che ridiede vita alla Cupola, aprendo la sala contrattazione merci e posizionando al suo interno alcuni dei suoi uffici.

Il progetto di riqualificazione

Grazie a Camera di Commercio Cremona – Mantova – Pavia e al prezioso contributo di Fondazione Cariplo, la Cupola Arnaboldi ha ora una nuova vita.
I lavori di riqualificazione architettonica e impiantistica del condominio “Mercato Coperto”, il complesso di Cupola Arnaboldi e piazza del Lino, di proprietà della Camera di Commercio sono iniziati lunedì 21 febbraio 2022.

Il progetto è inserito nell’ampia visione della Camera di Commercio Cremona – Mantova – Pavia che, attraverso la propria rete di relazioni con soggetti pubblici e privati territoriali, sovralocali, nazionali ed internazionali è volta allo sviluppo economico del territorio.

L’intervento è stato eseguito con l’obiettivo di restituire alla città di Pavia e all’intera provincia un bene culturale di fondamentale importanza per la storia economica del territorio. Un grande investimento che la Camera di Commercio, con il supporto di Fondazione Cariplo, ha portato avanti per fare di “Cupola Arnaboldi” un centro propulsore per l’attrattività turistica, culturale ed economica di Pavia e della sua provincia. La rifunzionalizzazione ha così riassegnato a questo prezioso bene culturale il suo ruolo di punto di riferimento per gli operatori, per la cittadinanza e per i turisti.

La rigenerazione dell’immobile ha restituito la sua originaria funzione di “luogo dello sviluppo sociale e economico”, rispettando le necessità attuali e intervenendo contro il degrado fisico e sociale.